Turismo in Calabria

La Grangia di Montauro

La Grangia di Montauro

"La Grangia di Montauro l'abbiamo scoperta l'estate scorsa, in uno dei nostri giri per la Calabria, alla scoperta degli angoli più nascosti."

E' sempre piacevole scoprire un pezzo alla volta la storia di un territorio che da sempre è stato il crocevia di popolazioni di ogni dove. Con questo spirito di scoperta ci siamo inoltrati all'interno nel territorio del comune di Montauro sulla costa Ionica Catanzarese. Era un giornata di fine agosto, calda ma non troppo, con il cielo incerto e minaccioso, non ideale per trascorrere una piacevole giornata al mare, in relax, ma di certo perfetta per una giornata di scoperte e avventure. Così lungo la strada Villa Regina Elena che collega Montauro a Gasperina abbiamo intravisto le mura possenti di una vecchia costruzione. Abbiamo lasciato l'auto e deciso di raggiungere a piedi questa imponente costruzione diroccata. L'auto l'abbiamo lasciata nei pressi della parrocchia di Sant'Anna, di proprietà privata, gestita dalla parrocchia di Gasperina.

Dopo una tranquilla passeggiata giù per la valle abbiamo scoperto le mura imponenti e diroccate della Grangia di Montauro, o di Sant'Anna, come è conosciuta oggi.

Il termine Grangia, o grancia, deriva dal latino granea e dal francese grange ed indica inizialmente un luogo dove si conserva il grano (lat. granarium), ma assume in seguito l’uso di azienda agricola, un sistema più complesso che comprende case, terreni e pascoli getiti ed appartenenti soprattutto ad enti ecclesiastici.

Il periodo di costruzione della Grange di Montauro è da ricercare tra la fine dell'XII e gli inizi del XIII secolo, subito dopo il periodo in cui le fonti attribuiscono al normanno Conte Ruggero, la donazione a S. Bruno ed al suo gruppo di certosini di un territorio nel cuore della Diocesi di Squillace, avvenuta tra la fine dell'XI e gli inizi del XII sec. Da lì a poco sorse la Certosa di Serra San Bruno, e nel corso degli anni si ebbe un'espansione tale da raggiungere i territori più vicini alla costa. In quegli stessi anni la Certosa e tutti i suoi possedimenti annessi compresa la Grangia passavano sotto il controllo dell'ordine Cistercense. In seguito al cambio di gestione la grangia viene dedicata a S. Anna, nome con cui oggi viene identificata, anche se il vecchio titolo di S. Giacomo è attestato almeno fino a metà del ‘200. Solo nel XVI secolo la certosa e i suoi possedimenti annessi ritornano sotto il controllo dei Certosini. A quei tempi la Grangia si presentava come una corte fortificata, protetta da ponte levatoio, ma la sua potenza e il suo splendore presto vennero misi alla prova dalle incursioni saracene, che ne depredarono ogni scorta.

Il terremoto del 1783, che provocò 30.000 vittime e la distruzione di molti edifici ed il lesionamento di gran parte di essi, compresa la Certosa ed i suoi possedimenti, tra cui la Grangia di S. Anna, segnò la fine di quello splendore. Infatti per ricostruire la regione vennero aboliti gli ordini ecclesiastici, furono confiscati i beni degli ordini ecclesiastici.

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Le mura esterne della grangia di Sant'Anna Nel Cortile della Grangia di Sant'Anna Le mura della grangia di Montauro sostenute da una cinta in acciaio La torre della Grangia di Montauro Le mura diroccate della Grangia di Montauro
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