Turismo in Calabria

Vallelonga Santuario del Monserrato

Vallelonga Santuario del Monserrato

"Vallelonga, piccolo centro con poco più di 700 abitanti, immerso nel polmone verde delle Serre, ospita il Santuario della Madonna del Monserrato."

Nel Parco Naturale Regionale delle Serre a Vallelonga è possibile far visita al Santuario di Santa Maria del Monserrato.

Vallelonga è un piccolo paesino con poco più di 700 abitanti nel territorio del versante tirrenico delle Serre Calabresi. Pare che Vallelonga sorga sulle macerie della bizantina Nicefora, cosi denominata dall’omonimo Imperatore di Bisanzio, Niceforo Foca. Prima dell’anno mille, un gruppo di monaci Basiliani, provenienti dalla Grecia, in fuga dalla costa tirrenica dai continui attacchi Arabi, si rifugiò nelle grotte d’arenaria, lungo lo strapiombo roccioso, che dal pianoro precipita a valle, creando i primi insediamenti sul territorio, e la fortezza di Nicefora. Nel 1122 la fortezza fu espugnata e distrutta dai Normanni, guidati da Ruggero II. Nel periodo successivo, non oltre il 1212, il nucleo abitato prese la denominazione di Vallis longa. Vallelonga, come molti centri del sud Italia, subì negli anni successivi le dominazioni Sveva, Angioina ed Aragonese. Durante il terremoto del 1783 il centro di Vallelonga venne completamente distrutto, e in seguito ricostruito nella posizione attuale.

Adagiato su un pianoro a 646 slm, in un contesto di straordinaria bellezza, immerso nella natura del Monte Cucco, con lussureggianti foreste di elci, querce, pini, faggi e castagni, sorge il piccolo centro. Vallelonga è un itinerario naturalistico piacevole, con un vasto parco, che ospita elci e querce secolari, e il faggeto di Monte Cucco, ma Vallelonga è anche un importante itinerario di pellegrinaggio alla Madonna del Monserrato, nel mirabile Santuario che dal 1550 è ufficialmente riconosciuto in devozione alla Madonna del Monserrato, anche se a parere dei religiosi locali il culto ha origini più antiche, legate al dominio Aragonese in Calabria nel ‘400.

Il nome Monserrato ci porta in Spagna, sulla montagna del Montserrat a Barcellona, qui fu rinvenuta l’immagine della Madonna. Era stata nascosta su questa montagna, per evitare che venisse portata via durante l’invasione dei mori, e poi fu ritrovata da alcuni bambini, mentre accudivano un gregge di pecore, dentro una grotta nell’ 880, dopo aver visto una luce sulla montagna. Da allora, furono creati diversi luoghi di culto, in onore dell’immagine miracolosa, e si diffusero rapidamente in tutto il modo.

La Basilica, Santuario di Santa Maria del Monserrato a Vallelonga, è stata ricostruita tra il 1930 e il 1935, in seguito alla devastazione del terremoto del 1908 e di un brutale incendio nel 1926. Quel che rimane dell’antica costruzione è il presbiterio che ospita l’altare maggiore in marmi policromi, e alcune opere di notevole valore artistico. All’interno della chiesa, si possono ammirare i decori in marmo lungo le pareti e i pilastri, gli stucchi color oro che ornano gli archi, le decorazioni dei soffitti delle tre navate, le pitture murali sul soffitto dell’abside, e in più tutte le opere artistiche custodite nella Basilica quali statue in marmo e la statua in legno della Madonna del Monserrato e sul soffitto della navata centrale tre grandi tele rappresentanti: Giuditta, Adorazione dei pastori, e Fuga in Egitto, risalenti alla seconda metà dell’ottocento ad opera di Andrea Cefaly uno dei più grandi artisti calabresi che si è formato nella Nuova Scuola Napoletana, i cui quadri ritroviamo oltre che al Louvre di Parigi, anche nei musei di Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro.

Colpisce per la sua particolarità la Cappella dell’Eucarestia, di recente realizzazione, Gesù-Eucarestia racchiusa in una lignea volta che si leva al cielo. Nel santuario è presente il più grande organo a canne di tutta la Calabria, con il quale si svolgono diverse manifestazioni organistiche di richiamo nazionale.

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